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Salvini contestato a Mondragone, manifestazione interrotta

Ieri il leader della Lega Matteo Salvini è stato costretto ad abbandonare il comizio che stava tenendo a Mondragone perché letteralmente sepolto da fischi, cori, gavettoni e striscioni offensivi, tra cui il più elegante recitava: «Salvini vattene, pensa ai problemi del tuo Nord».


La cittadina in provincia di Caserta, divenuta epicentro prima di un focolaio di coronavirus e poi di una violenza rivolta tra i residenti e la comunità di braccianti bulgari, non ha affatto gradito l’arrivo dell’ex ministro dell’interno, ed ha manifestato palesemente il suo malcontento: “Buffone”, “Sciacallo”, “Lavaci col fuoco” e altri coloriti epiteti. Quando i più agguerriti gli hanno tirato addosso dell’acqua dalle bottigliette lui ha tentato di ricorrere all’ironia minimizzando: «Bene, ho anche caldo».
Ma la verità è che la tensione era palpabile, tanto da rendersi necessarie tre cariche delle polizia per placare la protesta, anche mediante il ricorso ai manganelli. Salvini ha dovuto annullare il comizio previsto e la visita a lido Kursaal, e ha dichiarato con disappunto: «Senza quei teppisti la cosa sarebbe stata tranquilla, senza lancio di sassi, bottiglie e uova. Davanti alla violenza non si può parlare di opportunità. Non sapevo che per venire a Mondragone servisse l’ok dei centri sociali. Ci hanno chiamato le madri che abitano in questi palazzi e noi siamo venuti». La protesta è avvenuta vicino al gazebo della Lega subito fuori della zona rossa dei palazzi ex Cirio.
Stavolta i soliti sostenitori che ad ogni comizio lo circondano per il rito dei selfie erano la minoranza rispetto ai contestatori.
Tuttavia Salvini ha dichiarato stoico si giornalisti: “È mio dovere esserci per i tanti cittadini per bene presenti. Questi delinquenti preferiscono la camorra al cambiamento ma noi abbiamo la testa più dura e porteremo un po’ di pulizia qua dentro. Questi balordi hanno pure tagliato i fili elettrici”.
La delegazione politica giunta ad accogliere Salvini, composta dall’ex sindaco Giovanni Schiappa, dal consigliere regionale Gianpiero Zinzi e l’europarlamentare Valentino Grant, ha condannato l’episodio definendolo un «attentato alla democrazia». Intanto sfilava l’ennesimo striscione contro Salvini con un messaggio sintetico ma inequivocabile: “Non sei il benvenuto.”

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