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Anonymous scende in campo, forza la radio della polizia e suona “Fu*k the Police” dei N.W.A

Dopo le violenze degli scontri in tutti gli Stati Uniti a seguito della vicenda George Floyd, entra in gioco la rete di attivisti denominata “Anonymous”. Con un video divulgato su Twitter la notte del 29 maggio gli attivisti hanno dichiarato “non pensiamo che la vostra organizzazione corrotta possa garantire giustizia, quindi mostreremo al mondo i vostri crimini” riferendosi alla polizia americana e alle indagini per stabilire le cause della morte di Floyd. Dopo aver documentato decine di episodi in cui la polizia americana avrebbe commesso abuso di potere contro i cittadini, annuncia di voler smascherare poliziotti e politici coinvolti in questo e altri episodi di violenza hackerando siti istituzionali e profili delle forze dell’ordine.

Il gruppo di cyber-attivisti dichiara ieri di aver forzato il sito della polizia di Minneapolis e di essere entrato nelle comunicazioni radio della polizia di Chicago, trasmettendo appunto su frequenze private “Fuck the police” dei n.w.a., hanno rivelato il numero di telefono e di assistenza sanitaria di Donald Trump prima di diffondere un documento – la cui veridicità è ancora da accertare – che legherebbe il presidente americano a Jeffrey Epstein

La divulgazione dei documenti fa parte di un’operazione mirata a svelare gli abusi e il traffico sessuali di minori da parte di nomi illustri del mondo dell’imprenditoria, dello spettacolo e dell’industria, iniziata nel 2015 con il nome di #OpDeathEaters. Secondo i cyber-attivisti, il punto di legame fra la vicenda di George Floyd e degli altri afroamericani uccisi dalla polizia e il caso Epstein, sarebbe l’impunità che accomuna gli autori dei crimini di entrambi i casi.

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