Sondaggio: il 70% ha scaricato face app, solo il 30% immuni

Oggi la nostra pagina Instagram ha realizzato un sondaggio nel quale chiedeva ai suoi utenti quale tra Immuni e Faceapp, due app oggi alla ribalta, avessero preferito scaricare: è emerso che il 70% ha scaricato face app, solo il 30% Immuni. Questi dati lasciano un ampio spazio a parecchie considerazioni.
Va detto che mesi fa circolavano numerosi post alquanto allarmisti riguardo FaceApp, scaricata da milioni di utenti per giocare a vedersi invecchiati o ringiovaniti, del sesso opposto e altro.
L’allarme recitava : “Se lo hai fatto hai inviato le tue foto personali a una società con storage dei dati nei suoi server in Russia, le cui elaborazioni sono eseguite in cloud tramite reti neurali generative avversarie che a te restituiscono la tua esilarante foto da nonno. Intanto loro apprendono e perfezionano l’algoritmo riservandosi di utilizzare i tuoi dati, senza adesione alla gdpr europea ma in virtù della tua adesione alla privacy policy che non hai letto”.
Si tratta di una mezza verità, poiché la nostra foto utilizzata su FaceApp verrà davvero caricata su un server e potrebbe finire davvero sul server in Russia dove ha sede l’azienda creatrice dell’app. A quanto pare la privacy policy di FaceApp non è in linea con la GDPR europea e i dati sensibili che noi stessi consentiamo di raccogliere quando utilizziamo la app finiscono in possesso dell’azienda proprietaria della stessa. Questo almeno fino a qualche mese fa.
Parrebbe superfluo ed invece non lo è ricordare che ogni volta che ci muoviamo in rete lasciamo una traccia, che può essere usata per scopi nobili, come ad esempio per migliorare il sistema, o per scopi meno nobili (spammare pubblicità, renderci bersaglio di specifiche informazioni, contribuire all’information disorder). Quindi, fermo restando che eccessivi allarmismi siano sempre inutili, cautela e oculatezza nell’uso delle app e nella lettura delle Policy è sempre buona norma.
Detto questo a cosa si deve la grande preferenza per Faceapp a discapito di una app quanto mai utile a contrastare la lotta ad una epidemia che ha mietuto tantissime vittime e può ancora far danni? I fattori sono molteplici: Immuni non è scaricabile su tutti gli smartphone, in quanto i meno recenti non sono in grado di supportarla. Pertanto difficilmente chi è in possesso di un vecchio modello è disposto ad acquistarne uno nuovo solo per scaricare la app. Inoltre tanti, soprattutto chi è più in là con gli anni, temono sia troppo complicata da usare, e vi rinunciano in partenza. Vi sono poi quelli che la ritengono per partito preso assolutamente inutile. Faceapp è sicuramente più alla portata, non promette niente di più di qualche minuto di svago fine a se stesso, ed è vero pertanto forse semplicemente più rassicurante. È la moda del momento, e come ogni moda ha il potere di coinvolgere tutti, persino quelli che all’inizio si mostravano più riluttanti.
E niente da biasimare circa la voglia di leggerezza che ci pervade ora più che mai, dopo mesi di forte preoccupazione. Quello che invece un po’ di amaro in bocca ce lo lascia è constatare una ennesima volta come purtroppo il senso civico e la voglia di assumersi una responsabilità etica e individuale nella lotta ad una emergenza che ci riguarda ancora tanto da vicino sia ancora carente tra le priorità di noi italiani.