Musica

3 marzo 1986, esce Master of Puppets ed inizia la rivoluzione del Trash Metal


Il 1986 è l’anno d’oro del Thrash Metal. Anno in cui sono stati pubblicati i capisaldi del genere: band come Slayer, Kreator, Megadeth hanno lanciato i propri capolavori proprio in quell’anno.
Ma c’è una band, o meglio, un album, ad aver dato inizio alla rivoluzione. Il 3 marzo ’86 i giovani ammirano tra le nuove uscite una copertina strana, sfondo rosso con decine di croci. E un titolo, Master of Puppets.
È il terzo disco in studio della band di Los Angeles, ultimo album con Cliff Burton al basso. Ed è proprio il basso il punto focale di questo lavoro: basti pensare al pezzo strumentale Orion, dove la 4 corde spadroneggia.

Master è un album maturo, con sonorità decise e aggressive, ma decisamente più elaborate rispetto ai precedenti Kill ‘em all e Ride the lightning. In poche parole è un fott*to capolavoro. Disco che prende il nome dal pezzo omonimo, che è un’allegoria della droga che dirige i fili della vita di chi ne abusa.
Il distacco con i lavori precedenti lo si nota anche nei testi: ad esempio il brano Desposable Heroes è una critica politica verso lo stato che tratta i soldati come semplice carne da macello facilmente rimpiazzabile, il tutto sotto un occhio amaramente ironico, a tratti quasi grottesco. Oppure il pezzo Leper Messiah, che è una critica alla corruzione della chiesa: la classe clericale viene accusata di essere interessata più al denaro che alla salvezza delle anime. Il tutto condito da un linguaggio duro e acido, che attacca anche la figura Cristo visto appunto come un messia lebbroso.
Quest’album ha segnato non solo un’intera generazione, ma tutto il genere del Thrash Metal e ha consacrato i Metallica come leader indiscussi del genere negli anni ’80.

“Your life burns faster, obey your master MASTER!”

Related Articles

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Back to top button
Close
Close